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Ciao Raga: oggi usciremo alle 15, con un video che aprirà una playlist speciale:... vi aspetto a dopo :::: L’alta tensione è ovunque, anche se non la vediamo. Corre silenziosa nelle linee sospese sopra le nostre teste, si nasconde nei trasformatori, esplode nei fulmini. Eppure, la maggior parte delle persone non sa cosa significhi davvero “alta tensione”.

In questo percorso, partiremo proprio da qui: che cos’è l’alta tensione? Quando una tensione diventa “alta”? E perché fa così paura?

I pericoli sono reali. La folgorazione, l’arco elettrico, il passaggio di corrente attraverso il corpo umano: analizzeremo tutto, senza giri di parole. Capiremo perché anche pochi milliampere possono essere letali e come la tensione si comporta in aria, nei solidi, nei liquidi.

Ma non è solo una questione di rischio. L’alta tensione è anche controllo, innovazione, progresso. È ciò che ci permette di trasportare energia per centinaia di chilometri, di alimentare industrie, città, ospedali. È uno strumento potentissimo… se sappiamo come usarlo.

Ecco perché parleremo anche di sicurezza, di procedure, di norme, di cosa fare – e soprattutto cosa NON fare – quando si lavora o si sperimenta con alte tensioni.

Introdurremo poi i diversi regimi elettrici: corrente continua, alternata, impulsi. Vedremo come si classificano le tensioni e quali effetti hanno sul campo elettrico e sull’isolamento.

Infine, ci addentreremo nel cuore della tecnica: come si genera l’alta tensione? Impareremo a conoscere moltiplicatori di tensione, trasformatori, generatori impulsivi… ognuno con il suo principio fisico, la sua applicazione, le sue insidie.

4 days ago | [YT] | 67

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Ciao a tutti raga: tra poco vi aspetto con un video bomba... ore 14:00
Perché la Terra ha un campo magnetico?
È uno dei più grandi misteri del pianeta: una forza invisibile che orienta le bussole, accende le aurore e ci protegge dal vento solare.
Un campo silenzioso ma vitale, che nasce nelle profondità della Terra e si estende nello spazio come uno scudo invisibile.

Dalle prime bussole dei navigatori cinesi fino alle rotte oceaniche dell’età delle scoperte, l’uomo ha seguito questa forza senza comprenderla davvero.
Nel 1600 William Gilbert, con la sua Terrella — una piccola sfera magnetizzata — dimostrò che la Terra stessa si comporta come un gigantesco magnete.
Per la prima volta, il pianeta apparve come una fonte autonoma di magnetismo, non un effetto di forze esterne.

Più di due secoli dopo, Carl Friedrich Gauss portò quel mistero nel regno della matematica.
Attraverso le armoniche sferiche, descrisse il campo terrestre come la somma di onde magnetiche che si intrecciano attorno al globo.
Il primo termine, quello dipolare, domina il comportamento generale del campo, ma i successivi — i quadrupoli, gli ottupoli — spiegano le sue irregolarità e variazioni locali.
Fu Gauss a dimostrare che il campo ha origine interna, profonda, e non dipende da sorgenti esterne al pianeta.

Ma dove, esattamente, nasce questa forza?
Le rocce della crosta non possono trattenerla: oltre il punto di Curie, nessun materiale conserva il magnetismo.
Nemmeno il ferro.
Il segreto si trova più in basso, nel nucleo fluido della Terra — un oceano di ferro e nichel incandescente che ruota, scorre e conduce elettricità.

È qui che nasce l’idea della dinamo terrestre: un meccanismo naturale di autoeccitazione in cui il movimento del metallo liquido genera correnti elettriche, e queste, a loro volta, creano il campo magnetico.
Un sistema che si alimenta da solo, in equilibrio dinamico, come un cuore che batte da miliardi di anni.

Ma questo cuore non è immutabile.
Nel corso della storia geologica, il campo si è invertito centinaia di volte: il Nord diventa Sud, e il Sud diventa Nord.
Nel 1958, lo scienziato giapponese Rikitake propose un modello con due dinamo accoppiate: due dischi conduttori che si influenzano reciprocamente, capaci di cambiare spontaneamente polarità.
Un’idea che rispecchia la complessità del nucleo terrestre, dove regioni di fluido si contendono la generazione del campo magnetico.

Nello stesso anno, i satelliti Explorer scoprirono le fasce di Van Allen, due enormi zone di particelle cariche intrappolate dal campo terrestre.
Non lo generano, ma ne rivelano la potenza: un scudo magnetico che devia le particelle del vento solare e protegge la vita sulla Terra.
Quando alcune riescono a penetrare lungo le linee di campo, si scontrano con l’atmosfera polare, dando vita alle aurore boreali e australi — la danza visibile di un campo invisibile.

Oggi sappiamo che il campo magnetico terrestre cambia, si indebolisce e si rinnova, seguendo i ritmi profondi del pianeta.
Ma resta il nostro scudo naturale, l’invisibile forza che difende la Terra e ne racconta il cuore.
Questo video è il viaggio dentro quel mistero: dalle bussole antiche alla dinamo del nucleo, dalle armoniche di Gauss alle fasce di Van Allen.
La storia di come l’umanità ha scoperto — e continua a interrogare — il più grande mistero del pianeta: il campo magnetico terrestre, il cuore invisibile della Terra.

1 week ago | [YT] | 72

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Ciao raga: domani parleremo del Nobel della fisica 2025, vi aspetto alle 14:00 -- Il Premio Nobel per la Fisica 2025 è stato assegnato a John Clarke, Michel Devoret e John Martinis per aver dimostrato che la meccanica quantistica può manifestarsi su scala macroscopica.
Nei loro esperimenti, realizzati negli anni ’80, un circuito superconduttore ha mostrato effetto tunnel quantistico e livelli energetici discreti, comportandosi come un vero e proprio “atomo artificiale”.

In questo video spieghiamo:
⚡ cos’è l’effetto tunnel e perché è così strano,
🌀 come funziona una giunzione Josephson e il suo potenziale “a lavagna inclinata”,
🧲 cosa sono gli SQUID, dispositivi che misurano flussi magnetici quantizzati,
📜 e come gli esperimenti di Clarke, Devoret e Martinis hanno aperto la strada ai computer quantistici di oggi.

3 weeks ago | [YT] | 73

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Ciao a tutti, oggi alle 14:00 un video paradossale: Vi Aspetto oltre i confini della matematica!! 🌀 Il paradosso di Banach–Tarski: quando la matematica “crea” materia dal nulla.
In questo video esploriamo uno dei risultati più incredibili (e più discussi) della storia della matematica: il paradosso di Banach–Tarski, un teorema che afferma che è possibile dividere una sfera in un numero finito di pezzi e ricomporli — solo con rotazioni e traslazioni — per ottenere due sfere identiche all’originale.

Come può una cosa del genere essere vera? 🤯
Per capirlo, vi porto in un viaggio che parte da lontano:

✳️ Conosciamo Stefan Banach e Alfred Tarski, i due matematici polacchi che nel 1924 dimostrarono questo paradosso apparentemente impossibile.

⚖️ Parliamo del principio di scelta, l’assioma più misterioso della matematica moderna, quello che permette di “scegliere l’impossibile”.

🧮 Passiamo poi per il Grand Hotel di Hilbert, il celebre esperimento mentale che ci aiuta a intuire come funziona davvero l’infinito.

⚙️ E infine entriamo nel cuore del teorema: capiremo cosa sono i gruppi liberi, le orbite dei punti sulla sfera e le rotazioni del gruppo SO(3) che rendono tutto questo possibile.

Un viaggio tra logica, paradossi e geometria, per scoprire fino a che punto la matematica può spingersi oltre l’immaginazione.
✨ Spoiler: la realtà fisica non può farlo… ma la matematica sì.

4 weeks ago | [YT] | 43

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Ciao raga oggi video bomba alle 14:00 vi aspetto con la QED :):) All’inizio del Novecento la fisica si trova davanti a fenomeni misteriosi: il corpo nero, l’effetto fotoelettrico, la natura della luce e della materia.
Einstein introduce i fotoni, Planck i quanti, Bohr i livelli atomici. Ma manca ancora una teoria capace di unire quantistica e relatività.

Negli anni ’20 Paul Dirac scrive la sua famosa equazione, che descrive l’elettrone in chiave relativistica e predice addirittura l’esistenza dell’antimateria. È un passo fondamentale, ma presto emergono nuovi problemi: i calcoli portano a infiniti che sembrano rendere la teoria inutilizzabile.

Negli anni ’40 entra in scena una nuova generazione di fisici:
Julian Schwinger con il suo formalismo rigoroso,
Sin-Itiro Tomonaga dal Giappone,
Richard Feynman, che inventa i celebri diagrammi di Feynman, trasformando formule complesse in un linguaggio visivo semplice,
e Freeman Dyson, che unifica i vari approcci e introduce la rinormalizzazione, il trucco matematico che doma gli infiniti.

Nasce così la QED – Elettrodinamica Quantistica, la prima teoria quantistica dei campi completa e coerente. Una teoria che non solo funziona, ma diventa la più precisa mai costruita dall’uomo: le sue previsioni sull’energia degli atomi e sul momento magnetico dell’elettrone coincidono con gli esperimenti fino a 12 cifre decimali!

Oggi la QED è la colonna portante del Modello Standard e la porta d’ingresso al mondo dei campi quantistici e delle interazioni fondamentali.

1 month ago | [YT] | 67

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Ciao raga ;) oggi vi aspetto sempre alle 14:00 con i gravitoni :) Dal sogno di unificare la fisica alla particella più elusiva di tutte.
Partiamo da una domanda semplice (e terribile): possiamo quantizzare la relatività generale? Se per l’elettromagnetismo funziona alla grande, in gravità gli stessi strumenti esplodono in faccia: compaiono infiniti che non si lasciano domare. In questo video vi porto passo passo lungo il percorso che va dall’idea di gravitone (un bosone massless di spin 2) alle sfide tecniche che ne mettono in crisi la descrizione più “standard”.

🔹 Quantizzare la relatività?
Capiremo perché trattare la gravità come una QFT “alla Maxwell” porta subito a problemi: il gravitone interagisce con tutta l’energia-impulso (anche con sé stesso), e la teoria perturbativa diventa non rinormalizzabile.

🔹 Rinormalizzazione: che cosa “assorbo” e dove vanno gli infiniti
Mostriamo in modo divulgativo cosa significa regolarizzare un integrale (esempi con cutoff e regolarizzazione dimensionale
ε) e come la rinormalizzazione ridefinisce i parametri fisici. Perché in QED basta? E perché in gravità no?

🔹 Propagatori: fotone vs gravitone
Entriamo nel cuore dei diagrammi di Feynman: il ruolo del propagatore e perché in gravità conviene la gauge di de Donder (armonica). Vediamo come, in linea di principio, uno scambio di gravitone virtuale tra due sorgenti riproduce il potenziale newtoniano a basse energie.

🔹 Esempi “giocattolo” di regolarizzazione
Dal classico integrale con
lnln0 “tappato” da ε, fino all’idea di tagliare l’ultravioletto con
Λ: capiremo come si rende finito un calcolo e perché la gravità richiede infiniti nuovi termini a ogni ordine (perdendo potere predittivo).

🔹 Dove siamo oggi: il Modello Standard… senza gravità
Mostriamo la Lagrangiana del Modello Standard (QCD + elettrodebole + Higgs + Yukawa) e sottolineiamo che non contiene il termine gravitazionale: la gravità sta fuori. Il gravitone, se esiste, è oltre il perimetro dello SM.

1 month ago | [YT] | 78

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Ciao Raga.... oggi video bomba sulle origini dell'universo: Vi Aspetto alle 14:00 ;)
La radiazione cosmica di fondo (CMB) è la luce fossile del Big Bang, una mappa dell’universo primordiale impressa nel cielo. Analizzando le sue minuscole anisotropie con le armoniche sferiche e lo spettro di potenza, i cosmologi hanno potuto ricostruire la storia del cosmo.

Le missioni spaziali COBE, WMAP e Planck hanno perfezionato queste osservazioni, ma hanno anche fatto emergere un enigma: l’“asse del male”. I primi multipoli della CMB, che dovrebbero essere distribuiti casualmente, sembrano invece allineati lungo una stessa direzione. Un’anomalia che sfida l’idea di un universo isotropo e omogeneo.

È solo un caso? Un effetto dovuto alla nostra galassia? O il segnale di una fisica ancora sconosciuta?

Scopriamo insieme il mistero dell’asse del male, una delle questioni più affascinanti della cosmologia moderna.

1 month ago | [YT] | 50

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Ciao raga... oggi video bomba alle 14:00 :):):) Immaginate di viaggiare verso le stelle senza limiti di velocità. La relatività speciale ci insegna che nulla può superare la luce, ma la relatività generale apre uno spiraglio sorprendente: non serve muoversi più veloci di c, basta piegare lo spaziotempo.

È proprio ciò che propose Miguel Alcubierre nel 1994, introducendo la sua celebre metrica di Alcubierre, nota come warp drive. In questo modello teorico, l’astronave resta ferma all’interno di una “bolla” mentre lo spaziotempo si espande dietro di essa e si contrae davanti. L’effetto? Per un osservatore esterno la nave sembra muoversi a velocità superluminali, senza mai violare localmente le leggi della relatività.

Ma c’è un prezzo da pagare: per creare questa distorsione servirebbe materia esotica, cioè forme di energia con densità negativa, qualcosa che non esiste nella materia ordinaria. La fisica quantistica ci dice che fenomeni di energia negativa possono comparire in effetti particolari, come l’effetto Casimir, ma su scale microscopiche, non certo per alimentare un motore stellare.

Così, tra scienza e fantascienza, la metrica di Alcubierre rimane un’idea affascinante: un ponte teorico fra le leggi di Einstein e il sogno di Star Trek. Vi aspetto

1 month ago | [YT] | 84

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Ciao Raga... oggi alle 14:00 video bomba :):) 🙃🧬💥

All’interno dei nostri neuroni, nascosti nel cuore delle cellule nervose, ci sono sottilissimi filamenti chiamati microtubuli.
Per anni sono stati considerati solo come elementi di sostegno, una sorta di impalcatura cellulare.
Ma l’anestesista Stuart Hameroff li ha guardati da un’altra prospettiva: e se fossero in realtà i circuiti fondamentali della coscienza?

Qui entra in scena il fisico Roger Penrose.
Penrose aveva intuito, ispirandosi al teorema di Gödel, che la mente non può essere ridotta né a un semplice algoritmo né a un gioco di puro caso. Serviva un processo fisico diverso.
E lo trovò nella meccanica quantistica: il collasso della funzione d’onda, il momento in cui una particella “sceglie” uno stato tra molte possibilità.

Ma non si trattava di un collasso casuale indotto dall’ambiente.
Penrose ipotizzò un meccanismo nuovo: la Riduzione Oggettiva, legata alla gravità e alla struttura dello spazio-tempo stesso.
Secondo lui, ogni sovrapposizione quantistica piega lo spazio-tempo in modi diversi, come due versioni alternative della realtà.
Quando questa curvatura raggiunge una certa soglia critica, definita dal suo principio di indeterminazione, la sovrapposizione non può più reggere:
l’universo “decide”, uno stato diventa reale e l’altro scompare.

Hameroff propose che questa danza quantistica avvenga proprio nei microtubuli, nei legami π degli anelli aromatici della tubulina, e che le vibrazioni quantistiche possano restare coerenti grazie a piccole cavità protettive, i vacuoli. In questo scenario, i microtubuli funzionano come qubit biologici, capaci di mantenere sovrapposizioni quantistiche fino al momento della riduzione oggettiva.

Ogni volta che la soglia viene raggiunta nei microtubuli neuronali, avviene un collasso quantistico orchestrato: un evento elementare di coscienza, un “momento soggettivo”. La sequenza di questi collassi, ripetuti miliardi di volte, costruisce il flusso continuo della nostra esperienza cosciente.

Così nasce la teoria Orch OR – Orchestrated Objective Reduction:
una visione audace in cui la coscienza non è solo l’attività elettrica dei neuroni, ma l’eco profonda della trama dello spazio-tempo che collassa dentro di noi. Vi Aspetto ;)

1 month ago | [YT] | 99

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Ciao raga :) Oggi video bomba ... scopriremo che lo spaziotempo è una gigantesca memoria quantistica! Vi Aspetto alle 14:00 😎

3 months ago | [YT] | 65