Invidious

Io, Tu.

La Luna – mi corrode
al solo, delicato tocco
della tempia -
Feroce a me divora
l’emozione; si perde. Ho caldo.

Arrendo le membra al
terreno, e
scivolo; mi
aggrappo;
e cado; e
fa male, ma mi lascio così. Hai caldo, hai caldo, hai caldo.

Corrono nella mia testa pensieri
nefasti,
pesa il ferro nella mano
dipinto del bel colore
ma a fermarmi ci sono io.
Io. Io. Io. Io. Zitto Zitto Zitto Zitto.

La faccia della Terra mi accoglie,
con disprezzo, spinge ove la lancia Lo
trafisse: “Non voglio essere come
loro. Loro hanno scelto la miseria…
Io. IO INVECE! Io…”

Che scorra sì, il nero sangue, che
tocchi la carta con leggiadria.
“Ma che scorra, anche quello rosso”.
Ho freddo. Ho freddo.

La Luna è arrivata,
ma oramai io non ci son più.