Kare Tenshi no Matsu

Sono sempre serio quando dico che Undertale, che all'apparenza può sembrare un gioco come tanti, mi ha cambiato la vita. Tra i tanti personaggi che offre e ai quali finisci inevitabilmente per affezionarti, Flowey è stato quello con cui ho avuto il rapporto più caotico. Dopo avermi ucciso davanti agli occhi il personaggio a cui più tenevo, l'ho odiato, finendo poi con l'ucciderlo. Dopo la mia terza partita di gioco, e aver sentito il suo punto di vista, ho compreso che avevamo delle similitudini. Ma ne ero disgustato, e non ci ho riflettuto sopra più di tanto. Poi sono cresciuto, a causa anche degli spigoli contro cui la vita mi ha costretto a sbattere, e il ricordo di questo personaggio ha cominciato a farsi sentire di nuovo. E poi, è uscito Undertale Yellow, dove gli sviluppatori hanno voluto approfondire, con la loro sensibilità, la psiche di questo personaggio, con un'esperienza ludica che difficilmente scorderò mai. Questo mi ha costretto, ancora una volta, a riflettere sul rapporto che avevo con lui. E mi ha portato infine all'amara, ma veritiera conclusione, che un Flowey, dopotutto, è anche dentro di me.

Non si può mai davvero esorcizzare i propri demoni interiori. Ma è nostro compito imparare a conoscerli e a conviverci.

Io sono libero, libero di scegliere se perseguire il bene o il male. E fintanto che saprò di essere una persona buona, non devo temere i miei momenti di buio, quelli in cui il mio Flowey interiore ha avuto, e avrà, la meglio su di me. Se guardandomi allo specchio sono in grado di dire, con sincerità, "sono ancora me stesso", allora non devo temere di preporre un "nonostante tutto,", per quanto pesante possa apparire. Perché se non ci fosse, la frase non sarebbe completa.

Io sono io, e nell'essere me stesso, ogni tanto, potrei anche finire col non esserlo. L'importante è che io non diventi vittima di quei momenti, ma anzi li sfrutti per imparare a conoscermi meglio, e migliorare come persona.

Insomma: voglio darmi occasione di sbagliare, e di imparare da quei errori. Perché la più grande libertà che ci è stata data, è quella di essere imperfetti, e quindi perfettibili.



Restate sintonizzati, perché non abbiamo ancora finito le cartucce, e scusate la serietà del post, ma avevo desiderio di ritagliarmi queste righe.

8 months ago | [YT] | 23