Nelle poche righe incise sulla tomba di Efesia Rufra si concentra tutta la complessità dell’animo romano: la fiducia e la diffidenza verso i medici, il peso delle dicerie sociali e delle voci di paese, il lutto che si fa invettiva, e infine la speranza -o forse il bisogno- di credere che i più puri vengano scelti dagli Dèi. Non è solo una lapide: è una voce che ci parla con sconvolgente umanità, da duemila anni fa.
Ad Maiora Vertite
Nelle poche righe incise sulla tomba di Efesia Rufra si concentra tutta la complessità dell’animo romano: la fiducia e la diffidenza verso i medici, il peso delle dicerie sociali e delle voci di paese, il lutto che si fa invettiva, e infine la speranza -o forse il bisogno- di credere che i più puri vengano scelti dagli Dèi. Non è solo una lapide: è una voce che ci parla con sconvolgente umanità, da duemila anni fa.
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2 months ago | [YT] | 55